27 novembre 2017 - Secondo l’Istat, a ottobre 2017, rispetto al mese precedente, le esportazioni sono in calo (-1,3%) mentre le importazioni sono in aumento (+1,7%). La diminuzione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue segue due mesi di espansione e coinvolge quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie. Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue, risulta comunque ampiamente positiva (+3,1%) ed estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie. Dal lato dell'import, l'incremento congiunturale registrato a ottobre è esteso a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni intermedi (-0,3%). I beni strumentali (+8,3%) registrano un aumento particolarmente intenso. A ottobre 2017, le esportazioni sono in forte aumento su base annua (+11,2%, che passa a +9,4% eliminando l'effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). La crescita è marcata per l'energia (+45,5%) e per i beni di consumo non durevoli (+13,3%); di intensità minore per i beni strumentali (+11,9%) e i beni di consumo durevoli (+7,4%). Anche le importazioni sono in espansione (+8,4%, che si riduce a +5,6% eliminando l'effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi) coinvolgendo tutti i comparti. Il surplus commerciale (+4.554 milioni) è in significativo aumento rispetto a quello dello stesso mese del 2016 (+3.803 milioni). Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (+7.025 milioni) è in forte crescita rispetto a ottobre 2016 (+6.107 milioni). A ottobre 2017, rispetto allo stesso mese del 2016, l'export verso Turchia (+26,9%), paesi MERCOSUR (+25,6%), Stati Uniti (+17,0%), Cina (+15,6%), Russia (+14,3%), Svizzera (+12,7%) e Giappone (+12,6%) aumenta in misura superiore rispetto a quello medio delle esportazioni. In flessione le vendite di beni verso i paesi OPEC (-11,6%). Gli acquisti di beni da paesi OPEC (+35,2%) e Svizzera (+13,5%) registrano aumenti superiori a quello medio delle importazioni. Con riguardo ai paesi ASEAN (-18,2%) e Russia (-5,9%), si segnala invece un forte calo.