Vittima anche lui della stessa milizia terroristica, che lo catturò insieme al padre per poi rilasciarlo dopo sei lunghi giorni di violenze psicologiche e fisiche, Waleed ha portato la sua struggente e straordinaria testimonianza alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico insieme ai fratelli Fayrouz e Omar.
“Questo corpo estraneo che si chiama ISIS – ha aggiunto – è stato creato ad arte perché si diffonda un’immagine negativa della religione islamica che, in realtà, è sorella del cristianesimo ed è basata sulla tolleranza. È un gruppo che ha adottato la politica dello shock per far invertire la tendenza dell’opinione pubblica. Sono convinto che siano stati in molti a trovare vantaggio nella sua morte, ma non sono ancora pronto a dire di più”.Sulla possibile ricostruzione di Palmira si è soffermata la sorella Fayrouz:
“Da archeologa sono convinta che è importante che il sito venga ricostruito, anche se alcuni importanti elementi sono andati totalmente distrutti e sarà difficile se non impossibile ricomporlo come era. Per me e per i miei concittadini è più importante ricostruire la città moderna, di cui sento profonda nostalgia, piuttosto che quella antica, perché è più necessario ricostruire il presente che fare un prototipo del passato”.Dopo la sua sentita riflessione, a strappare il secondo lungo e commosso applauso l’intervento del fratello Omar, che ha voluto ricordare che bisogna ancora rendere al padre l’ultimo omaggio:
“Khaled era anche nostro amico e maestro, amava la sua gente e la città. Non vediamo l’ora di tornare a Palmira per dargli la degna sepoltura”.Nella serata di venerdì i tre coraggiosi archeologi hanno partecipato alla cerimonia di consegna dell’International Archaeological Discovery Award intitolato proprio a Khaled al-Asaad, insieme alle numerose autorità internazionali ospiti della Borsa. Unico riconoscimento a livello mondiale dedicato alla scoperta archeologica dell’anno, il Premio è stato consegnato a Peter Pfälzner per il rinvenimento della grande città dell’Età del Bronzo nel nord dell’Iraq, situata presso il piccolo villaggio curdo di Bassetki.