Focus del dibattito è stato un tema di urgente attualità: lo sviluppo di modalità di trasporto via mare sempre più ecosostenibili, attraverso un processo che prevede la progressiva decarburazione e la conseguente digitalizzazione delle navi, investimenti economici importanti resi possibili dalla concentrazione degli operatori e sviluppo esponenziale del trasporto intermodale.
“Si tratta di un obiettivo coraggioso, che sarà necessario raggiungere indipendentemente dall’andamento dei traffici, dalla crescita di volumi e dalle nuove tecnologie che si renderanno disponibili – ha dichiarato Emanuele Grimaldi, Amministratore Delegato dell’omonimo Gruppo – L’inquinamento ambientale non solo compromette le nostre coscienze e la nostra immagine. Nel breve termine comporta alti costi di carburante e rischio di sanzioni amministrative, nel lungo termine rende scarsamente competitivi perché provoca una crescita esponenziale dei costi operativi”.
Ed ha concluso: “Negli ultimi 4 anni, il Gruppo Grimaldi ha investito 2 miliardi di euro nella costruzione di ben 25 unità green e ha destinato 0,3 miliardi di euro a circa 150 operazioni di retrofit della propria flotta, con l’obiettivo di ridurre le loro emissioni ambientali. La nostra flotta ha ridotto le emissioni di Co2 del 9% in soli sei anni mentre nello stesso periodo le emissioni di zolfo sono calate del 24%”.