La prima ha a che vedere con gli Organismi di Partenariato della Risorsa Mare, che ai sensi del decreto legislativo n. 169/2016 dovranno fungere da luogo di confronto tra il Presidente dell’authority e le categorie economico-sociali, fino ad oggi presenti nei vecchi Comitati portuali. Sarà la Conferenza Nazionale a definire i criteri per l'individuazione dell'associazione nazionale maggiormente rappresentativa con riferimento a ciascuna categoria.
Altra questione attiene alle Linee Guida per la Gestione dello Spazio Marittimo Europeo. Il documento è stato elaborato dal Tavolo Interministeriale di Coordinamento (TIC) istituito ai sensi del decreto legislativo n. 210 del 2016, che ha recepito la direttiva comunitaria n.89 del 2014 proponendosi di creare una maggiore coerenza tra le diverse attività che si svolgono in mare, sviluppando migliori strumenti regolamentari relativi alla pianificazione dello spazio marittimo e sfruttando in maniera ecologicamente ed economicamente sostenibile ed efficiente il potenziale dei mari e del settore marittimo.
Le linee guida sono uno strumento fondamentale che imposta il percorso metodologico da seguire per l’elaborazione dei piani di gestione dello spazio marittimo, individuando le aree di riferimento, quelle terrestri rilevanti per le interazioni terra-mare e definendo un sistema di governance che assicuri un costante coinvolgimento di tutte le parti economiche e sociali interessate. La Conferenza nazionale dovrà valutarne i contenuti e verificare che le disposizioni attinenti la riforma portuale siano esposte correttamente al pari di quelle ambientali. Sarà poi il Comitato Tecnico del MIT (previsto dal dl 201/2016) a elaborare per ogni area marittima individuata i piani di gestione dello spazio marittimo. I piani elaborati dal comitato tecnico sono poi sottoposti alla valutazione del TIC.