Nel 25% dei casi saranno assunzioni stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 75% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Le entrate previste si concentreranno per il 58% nel settore dei servizi e per il 61% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
L’11% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (ossia profili high skill), quota inferiore alla media nazionale (20%). In 16 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per una quota pari al 27% interesseranno giovani con meno di 30 anni. L’8% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato.
Le tre figure professionali più richieste (operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare – conduttori di mezzi di trasporto – personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone) concentreranno il 43% delle entrate complessive previste. Le imprese che prevedono entrate saranno pari al 13% del totale. Questo in sintesi quanto emerge dall’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per Politiche Attive del Lavoro.