Diretto da Wilma Labate, il docu-film indaga, attraverso lo sguardo dell’attore Lorenzo Richelmy, sulle vicende che hanno portato alla scomparsa del Comandante calabrese Natale De Grazia, deceduto nel tragitto che lo portava a La Spezia per le indagini che stava conducendo sul presunto affondamento di rifiuti tossico-radioattivi a bordo delle famigerate “carrette del mare. “La vicenda mi riguardava, essendo la mia famiglia originaria di Locri.
Non conoscevo bene la storia di De Grazia: mi sono appassionato, mi premeva il fatto che bisogna capire cosa rimane ai ragazzi della mia generazione – racconta l’attore - Negli ultimi anni, di mafia si parla nelle fiction, però secondo me non abbiamo ancora capito che tipo di messaggio si vuole mandare con questo genere di prodotti: è importante allora mandare un messaggio mirato alla conservazione della memoria.
Ciò che mi intimorisce, è che i ragazzi della mia generazione vedono queste tematiche come lontane, come se non li riguardasse: è importante tenere il fuoco attivo”.