La società (STES), incaricata di effettuare la ricerca di eventuali ordigni esplosivi sul fondale del porto di Bari durante le attività propedeutiche al dragaggio, ha segnalato la presenza di numerosi oggetti alla locale Capitaneria di Porto che, per motivi di sicurezza, ha provveduto ad interdire la navigazione in quel tratto di mare e ad informare la Prefettura di Bari che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei della Marina Militare.
I Palombari della Marina Militare distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Anti-mezzi Insidiosi (S.D.A.I.) di Taranto, si sono immersi a 50 metri dalle banchine dove ormeggiano le navi da crociera, su un fondale compreso tra i 9 ed i 15 metri, identificando e rimuovendo 1 proiettile da 12 pollici americano, 3 proiettili da 37 mm italiani, 246 colpi calibro 20/70 ed 1 granata d’artiglieria da 105 mm, tutti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Gli ordigni sono stati quindi rimorchiati, tenendoli a distanza di sicurezza, fino a giungere in un’area individuata dall’Autorità Marittima, dove sono state condotte le operazioni subacquee che ne hanno permesso il brillamento.