Qualunque sia la quota, ciò che conta è entrare nella fortezza, portare il cavallo di legno dentro le mura, poi il tempo, eventuali vassalli compiacenti e le risorse illimitate dello stato francese faranno il resto.
Al di là delle fantasie potrebbe essere a rischio la cantieristica italiana, che ci vede primeggiare nella costruzione di lussuose città naviganti per spensierati crocieristi (in costruzione e in ordine ben 31 navi, mai vista una tal cosa al mondo) ma forse l’obiettivo dei francesi è il settore militare.
La costruzione di navi da crociera potrebbe avere una fisiologica flessione, il settore evolversi, mentre quello militare ha un sicuro e costante avvenire: Fincantieri primeggia anche in questo settore ricco e strategico con contratti e accordi che vanno dagli Stati Uniti al Medio Oriente e probabilmente all’Australia, e che consente di essere uno strumento per entrare nelle economie dei paesi con cui si realizzano accordi attraverso molti settori correlati. Resta da vedere come evolveranno i fatti, tenendo le dita incrociate.
Antonio De Cesare