L’agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana effettuerà per un anno intero, trenta giorni per ogni stagione, una serie di misure in due punti del porto: area Terminal Darsena Toscana, nei pressi della Torre del Marzocco, e porto passeggeri, nelle adiacenze della calata Sgarallino. I laboratori usati saranno mobili e sosteranno 15 giorni in un punto e 15 nell’altro.
La campagna rilevamenti dell’Arpat, che nasce per rispondere alle prescrizioni del NURV, l’organismo tecnico di supporto alla Giunta regionale per le attività di valutazione, monitoraggio e verifica degli investimenti pubblici ed Autorità competente per la VAS (valutazione ambientale strategica) sul Piano Regolatore del Porto, fa il paio con un’altra iniziativa sviluppata quasi in contemporanea dall’Adsp.
È stato infatti da poco affidato all’ATI composta dall'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da ARIANET, l’incarico di realizzare un sistema modellistico a scala regionale sulle emissioni in porto. L’obiettivo è quello di produrre mappe dettagliate di concentrazione al suolo in modo da valutarne la distribuzione spaziale e individuare se necessario possibili soluzioni mitigatrici. L’ATI userà postazioni mobili e fisse in diversi punti dello scalo portuale per realizzare i propri rilievi.
Una delle postazioni prescelte è il tetto di Palazzo Rosciano, quartier generale dell’ADSP. Sul fronte acustico, i campionamenti saranno fatti dall’istituto di fisica dell’Università di Pisa e dalla società IPOOL, mentre delle emissioni veicolari lungo la viabilità di cintura del porto si occuperà il laboratorio LOGIT, del Polo Universitario Sistemi Logistici dell’Università di Pisa.