Una stazione che dal 2022 diventerà un vero polo per l'intermodalità, grazie all'integrazione ferro-ferro tra i collegamenti a lunga percorrenza e le linee regionali di prossima realizzazione Napoli-Cancello-Frasso Telesino (nei progetti della Regione una bretella dovrebbe collegare la linea di Cancello con Afragola) e il prolungamento di un’altra bretella dalla San Giorgio-Volla della Circumvesuviana. Che al momento, tuttavia, non è abbozzata nemmeno sulla carta.
Una stazione, dunque, che “non rappresenta soltanto uno scalo di transito ma anche una imperdibile occasione per ridisegnare e riqualificare un territorio circostante fortemente urbanizzato, che deve crescere in maniera civile, sfruttando tutte le opportunità di sviluppo”, ha affermato Ghezzi.E il progetto di Zaha Hadid risponde in pieno alle esigenze ingegneristiche ed architettoniche di FS Italiane, offrendo un’interpretazione del tutto innovativa: creare un’opera infrastrutturale da far diventare elemento catalizzatore e segno rappresentativo della riqualificazione di un territorio urbanizzato, come quello a Nord di Napoli. L’obiettivo è quindi di trasformare lo scalo in una sorta di hub dei trasporti nazionali e regionali sfruttando un’architettura ferroviaria di qualità, aperta alla città e al territorio, legandola a archistar di fama mondiale, ha sottolineato Mazzoncini.
“Così è stato con Foster a Firenze, con Calatrava per la Mediopadana di Reggio Emilia e con Zaha Hadid ad Afragola”. L’amministratore delegato del Gruppo Fs ha dichiarato che Afragola “è il simbolo di una ripresa degli investimenti e l’avanposto delle FS al Sud”.
Eduardo Cagnazzi