Per quanto riguarda gli investimenti, l’attenzione è concentrata sull’attuazione dei programmi fissati nel Grande Progetto, finanziati dalla UE e dalla Regione Campania per i porti di Napoli e Salerno: dragaggi, collegamenti stradali e ferroviari, infrastrutture fognarie e idriche. Il Piano arriva al termine di diverse sedute ad esso dedicate e dal primo confronto con l’organismo di partenariato composto dai rappresentanti delle forze economiche, sociali e dai rappresentanti degli operatori dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia che hanno contribuito alla definizione del POT. Una riunione conclusiva dell’organismo di partenariato è fissata per il 9 marzo alle ore 16.00.
L’intento è condividere la versione finale con gli operatori prima dell’approvazione, a valle dell’incontro, da parte del Comitato e dell’invio del POT al Ministro Graziano Del Rio, includendo le osservazioni che risulteranno dal tavolo di partenariato. “Nasce con questo piano operativo - ha precisato Pietro Spirito - una programmazione di sistema portuale del Tirreno centrale integrando i porti della Campania per valorizzare le opportunità di sviluppo. Obiettivo primario sarà quello di portare a compimento le opere infrastrutturali in corso in tutti i porti che rientrano nella sfera di responsabilità dell’Autorità.
La nascita infatti del nuovo organismo deve servire a accelerare la realizzazione degli interventi in corso al fine di rendere maggiormente competitivo il sistema del Tirreno centrale rispetto alla portualità mediterranea” Ammonta a 141 milioni il piano di investimenti per lo scalo partenopeo, 73 milioni quelli stabiliti per lo scalo salernitano. Tra le opere ritenute di primaria importanza vi sono, per Salerno e per Napoli, il piano dei dragaggi; il completamento della Nuova Darsena di Levante e il nuovo collegamento viario e ferroviario per lo scalo partenopeo; per Salerno obiettivi primari sono il completamento della “Porta Ovest”, l’allargamento della imboccatura del porto e la realizzazione di un nuovo terminal traghetti per traffico ro-ro; per Castellammare di Stabia, il piano punta a valorizzare il porto per l’attracco di mega-yacht e per il rilancio dell’industria cantieristica.