23 gennaio 2017 - La prima lista di cantieri autorizzati al riciclaggio delle navi di recente pubblicata
dalla Commissione europea comprende solo 18 cantieri europei e raggiunge meno del 30% dell’obiettivo di capacità fissato dall’Ue. Secondo l’Ecsa, anche se l'elenco dell'Ue può servire ad elevare gli standard di riciclaggio delle navi in tutto il mondo e rispondere alla domanda di riciclaggio, emerge chiaramente l’esigenza di includere cantieri navali di paesi terzi e in particolare di quelli che già soddisfano gli standard internazionali stabiliti dalla Convenzione di Hong Kong sul riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l'ambiente.
L’Ecsa sottolinea che le domande di ammissione presentate da cantieri di paesi terzi sono ancora all'esame delle autorità europee e che nel corso del 2017 saranno effettuate ispezioni per verificare le loro credenziali. Secondo l’Ecsa, considerando le navi portacontenitori, delle circa 150 unità inviate alla demolizione nel 2016, solo 16 navi di piccole dimensioni potrebbero essere demolite in uno dei cantieri della lista Ue tenuto conto dei limiti di tali impianti in termini di lunghezza e pescaggio delle navi. Per questo l’Ecsa sollecita con forza la Commissione ad ampliare al più presto l'elenco a strutture extra-europee.