I dati elaborati da ABI e Cerved indicano un deciso calo delle nuove sofferenze nei primi sei mesi del 2016; tra gennaio e giugno del 2016 le banche hanno passato in sofferenza un ammontare di prestiti pari a circa 12 miliardi di euro (rispetto ai 15 miliardi dello stesso periodo del 2015), in calo del 18% su base annua. Il tasso di ingresso in sofferenza per le società non finanziarie si è attestato, in termini di importi, al 3,9% a giugno 2016, in deciso calo rispetto all’anno precedente (4,4%) e ai massimi di fine 2013 (4,8%).
In termini di numeri, il tasso si attesta al 3,8%, in calo di un decimo di punto su base annua. In base ai modelli, si prevede un’accelerazione del miglioramento osservato nel 2016 nella seconda metà dell’anno: in termini di numeri, il tasso di ingresso in sofferenza è atteso a 3,6% a fine 2016 (3,8% a fine 2015). Per il primo anno dall’inizio della crisi, questo miglioramento riguarda tutti i settori dell’economia ma non tutte le aree geografiche: nel Mezzogiorno il tasso è atteso al 5,2%, lo stesso livello dell’anno precedente, mentre nel resto della Penisola tra 2015 e 2016 i tassi si riducono di 2-3 decimi percentuali: nel Centro i tassi si riducono dal 4,3% al 4,1%, a Nord Ovest passano dal 3,2% al 2,9%, mentre il Nordest si qualifica come l’area meno rischiosa del Paese dove i tassi passano dal 3% al 2,6%.