Ad illustrare i dati ed i programmi per il prossimo futuro si sono succeduti i vertici ISE.
Per l’azionista di riferimento, l’avvocato Giuseppe Barletta, i risultati odierni premiano la visione avuta sin dall’inizio di un interporto che per dimensione e servizi multimodali possa essere la vera via di accesso alla rete europea Ten-T per le merci provenienti dagli scali di Napoli, Salerno e del Sud Italia con l’ambizione di offrire servizi competitivi agli armatori che attualmente transitano nel mediterraneo diretti ai porti del Nord Europa. Con una vena di orgoglio Barletta ha anche sottolineato lo sforzo imprenditoriale che ha portato negli anni investimenti ed occupazione in contro tendenza in un territorio costantemente deindustrializzato.
L’Amministratore Delegato, Antonio Campolattano, ha fatto il punto sullo sviluppo dell’infrastruttura ricordando i progetti in via di concretizzazione nell’immediato futuro quali la realizzazione del casello autostradale sull’A30, il prossimo inizio dei lavori su un’area di circa due milioni di metri quadrati ricadenti nel Comune di Marcianise e l’incremento ed allungamento del fascio di binari lavorabili. Tutto ciò mentre prende forma il progetto a lungo termine che vedrà il raddoppio dell’intera area con l’espansione anche verso il comune di Acerra.
Da questo punto di vista il presidente di ISE, Salvatore De Biasio, parla dell’avvio di una “nuova stagione”. “L’attenzione istituzionale, una rinnovata collaborazione con gli enti locali e, non ultimo, la possibilità di aprire un dialogo con la nuova governance del porto di Napoli sono tutti segnali positivi. L’Interporto Sud Europa, rispondendo alla necessità sempre più urgente di aree retroportuali attrezzate, può contribuire al rilancio dell’economia”. Soprattutto fornendo i servizi e un contesto adeguato in termini di sicurezza ed efficienza. “I container non vanno solo movimentati. Bisogna creare le condizioni ottimali per aprili in loco e lavorarli” conclude De Biasio