28 dicembre 2016 - Trasportounito scrive al Premier sull’esclusione dei conducenti autonomi dai benefici per l’accesso alla pensione che – a far data dal prossimo 1° maggio – consentiranno ai dipendenti di anticipare l’età pensionabile grazie all’inclusione, giunta dopo decenni, dei “conduttori di mezzi pesanti e camion” nell’elenco delle mansioni che richiedono un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il suo svolgimento in modo continuativo.
Incomprensibile il distinguo messo in atto dal Governo, è il commento della segreteria di Taranto nel documento inviato al Premier di concerto con il Drive CLUB di Antonio Mollica, dimostrando che chi ha il compito di legiferare in Italia non conosce la professione.
Superata parzialmente la vecchia logica che voleva “usurati” i soli conducenti del trasporto collettivo, una Legge di Bilancio “blindata” ed approvata senza emendamenti all’indomani del referendum del 4 dicembre esclude, senza alcuna ragione, la figura del “padroncino”: l’imprenditore che guida il suo camion ed è impegnato nel compito – tutt’altro che facile – di garantire continuità alla propria impresa.
L’invito rivolto da Trasportounito al Presidente Gentiloni è quello di attivarsi immediatamente per risolvere, una volta per tutte, la vicenda.