18 dicembre 2016 – L'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha illustrato alla comunità finanziaria internazionale evoluzione, risultati e prospettive della strategia di trasformazione avviata nel 2014.
Claudio Descalzi ha commentato: "In meno di tre anni abbiamo conseguito la più elevata crescita organica dell'industria con un aumento di oltre il 15% della produzione, pari a oltre 250.000 barili al giorno, e siamo vicini a raggiungere il record di produzione della società nonostante una riduzione dei Capex del 33% e degli Opex del 23%. Abbiamo dimezzato il breakeven dei nostri progetti e liberato capitale inattivo attraverso gli avvii produttivi dei maggiori progetti e un time to market estremamente ridotto. I contratti G&P sono oggi prevalentemente legati alle condizioni di mercato e Raffinazione e Chimica sono positivi dopo anni di perdite. Continueremo a implementare la nostra strategia e a creare valore, basandoci sulla nostra forza nell'esplorazione e sui grandi progetti che avvieremo nel prossimo futuro, valorizzati dai nostri modelli di sviluppo e dal dual exploration model, che ci consentono di ottimizzare e anticipare la creazione di valore"
Eni nell'esplorazione è al top dell'industria, dal 2008 la società ha scoperto 13 miliardi di barili di nuove risorse, pari a 2,5 volte il livello di produzione ottenuto nel medesimo periodo. Tutte le scoperte effettuate sono convenzionali e distribuite in dieci differenti bacini e circa ogni tre anni Eni scopre un giacimento giant o supergiant. Eni accede alle nuove risorse con un costo esplorativo unitario di 1,2$ al barile, un costo pari al 20% della media dell'industria.
La priorità della società è convertire rapidamente i successi esplorativi in valore economico, avviando i progetti e nel contempo cedendone alcune quote (dual exploration model).
I progetti avviati da Eni nel biennio 2016-2017, uniti a Kashagan e Goliat, produrranno a regime oltre 500 mila barili al giorno e genereranno un cash flow operativo complessivo di oltre 4 miliardi di euro nel 2018 in uno scenario di prezzi del petrolio pari a 60$ al barile. Inoltre, la riduzione complessiva raggiunta da Eni nel livello dei propri costi tecnici e la rapidità dello sviluppo dei progetti hanno consentito alla società di abbattere del 40% il breakeven del proprio portafoglio progetti negli ultimi 3 anni, portandolo da 45$ a 27$ al barile. Malgrado la riduzione del Capex in ambito upstream, che proseguirà anche il prossimo anno, Eni continuerà a crescere, raggiungendo nel 2017 un livello produttivo pari a 1 milione 840 mila barili di olio equivalente al giorno, un record storico per la società.