8 novembre 2016 - Oltre 250 produttori presenti, seminari, masterclass, wine bar ‘made in Italy’, incontri b2b. L’Italia del vino fa rotta verso Est con le tappe di Vinitaly International a Hong Kong (10-12 novembre) e in Russia (Mosca, 14 novembre). Si parte dalla porta d’Oriente - Hong Kong - nell’ambito della International Wine and Spirits Fair, con uno spazio di 1500 mq e più di 160 aziende italiane partecipanti e la novità dei seminari ‘Wine2wine Asia’. A seguire la tappa di Mosca, con circa 87 imprese presenti presso il Convention Center dello Swissôtel Krasnye Holmy, in occasione del principale appuntamento b2b italo-russo dedicato al vino. In primo piano, sia a Mosca che ad Hong Kong, gli Executive Wine Seminar della Vinitaly International Academy (VIA) curati dal suo direttore scientifico, Ian D’Agata, e dedicati anche ai premiati del 5 StarWines International Wine Award.
«La presenza delle imprese italiane in queste due trasferte è sicuramente di rilievo – ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese – a dimostrazione del fatto che c’è una volontà nuova di mantenere la leadership di mercato in Russia e soprattutto di recuperare terreno in Cina, a partire dall’ex colonia britannica che rappresenta la vera e propria porta d’accesso commerciale sul grande Paese». Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Lo scorso anno il valore del vino importato da Hong Kong ha superato quota 1,25 mld di euro; di questa, quasi la metà è stata riesportata verso l’Asia e nella stragrande maggioranza dei casi in Cina, dove si è registrata una crescita delle forniture dal porto commerciale del 171,6. Il mercato con la Russia – da sempre strategico per il nostro Paese – segna nei primi 7 mesi di quest’anno un’inversione di tendenza dopo 18 mesi di congiuntura geopolitica negativa, con una crescita in valore del 4,5%».