L’Internet of Things in ambito navale - ovvero la connessione degli asset alla rete attraverso sensori e software, che li rendono tracciabili e gestibili da remoto – permette di raccogliere e monitorare i dati in tempo reale, per assicurare il pieno e continuo funzionamento delle macchine, aumentarne l’efficienza e massimizzarne la resa e disponibilità.
Inoltre consente di risolvere problematiche tecniche sul campo in maniera rapida ed efficace, prevenendo l’insorgere di eventuali criticità maggiori grazie all’analisi dei dati tipici di macchina e ottimizzando le performance operative. “L’industria sta cambiando radicalmente volto grazie alla digitalizzazione, è una rivoluzione massiccia che comporta innumerevoli benefici per gli armatori e l’intero comparto.
Il valore potenziale annuo causato dall’applicazione dell’Internet of Things a una singola nave è compreso tra 1 e 1,5 milioni di Dollari e deriva dalla combinazione di minori consumi, manutenzione e impatto ambientale.
Proprio grazie a questa concreta ottimizzazione, si stima che il numero di navi connesse possa crescere di 3000-7000 unità per anno[1], con notevoli benefici in termini ambientali e di business” afferma Mikael Sandberg. “È importante però che la sicurezza informatica non venga sottovalutata e cresca di pari passo. Così come in altri ambiti, è necessario rendere disponibile un’infrastruttura tecnologica affidabile e capace di salvaguardare il comparto al fine di evitare eventuali minacce informatiche, in grado di causare problematiche rilevanti.
Come annunciato dall’IMO lo scorso maggio[2], l’industria deve valutare seriamente questo rischio ed essere pronta a fronteggiare simili emergenze, non in futuro ma già adesso”. Grazie all’acquisizione di Eniram e a diverse soluzioni proprietarie, Wärtsilä offre un range di servizi con l’obiettivo di gestire e analizzare in tempo reale i dati provenienti dalle navi e dalle piattaforme nel mondo, adottando al contempo gli standard più alti in termini di sicurezza.