Per quanto riguarda l’Italia, nel 2015 il fatturato globale dell’industria nautica - calcolato dall’Ufficio Studi UCINA esclusivamente sulle attività attinenti alla produzione nautica (mentre le comunicazioni corporate includono anche attività no-core) - è stato pari a 2,9 miliardi di euro (+17,1%). La cantieristica (costruzione di natanti, battelli pneumatici, imbarcazioni a vela e motore, navi da diporto, componenti) genera il 55% del valore, seguita dagli accessori (29%), i motori (9%), refitting, riparazione e rimessaggio (7%).
Il 65% è originato sui mercati esteri, il 19% dal mercato nazionale, il rimanente 16% dalle importazioni. Sono in corso di elaborazione i dati relativi all’anno nautico, con chiusura al 31 agosto 2016, ma si profila la conferma di un andamento con crescita a doppia cifra. “A un mese dall’apertura del 56mo Salone Nautico di Genova i numeri tornano”, commenta la Presidente di UCINA Carla Demaria. “A Genova si è venduto, come non accadeva da molti anni, nel settore della piccola nautica come nelle imbarcazioni e nei battelli pneumatici. Anche nel settore navi da diporto, dove spiccano le 4 unità di Sanlorenzo i cui contratti sono stati firmati al Salone”. Una conferma tangibile della ripartenza del mercato nazionale, ben evidenziata dalle dichiarazioni alla stampa del Direttore della Boot di Dusseldorf, Petros Mixhelidakis, durante la sua visita al Salone Nautico Internazionale di Genova: “Si respira un'altra aria e sono felice di vedere che non solo il Salone di Genova è rinato, come è evidente, ma che si è ripreso anche il mercato italiano. Il Nautico è stato grande e mi fa piacere vederlo ripartire, poiché voi italiani siete l'eccellenza della nautica, vi accoglieremo con piacere a gennaio a Dusseldorf “.