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Ance: Necessario un piano per prevenzione e sicurezza


Nella foto il presidente di ANCE Puglia Gerardo Biancofiore - 8 ottobre 2016 - Uno sviluppo del territorio che preveda l’infrastrutturazione e la rigenerazione delle città come poli di aggregazione sociale, culturale, economica. Adeguamenti sismici ed energetici degli edifici con una crescente attenzione alla qualità del costruito. Un’edilizia pubblica alle prese con stringenti vincoli di bilancio e con le novità introdotte dal Codice degli Appalti atteso da anni per accelerare e semplificare gli investimenti pubblici ma, in pratica, non ancora in grado di dare sostegno alla ripresa del settore.

Sono questi i principali temi che sono stati affrontati durante il convegno nazionale ‘Il cantiere Puglia: scenari e prospettive’ organizzato a Bari da ANCE Puglia tenuto ieri mattina nella Sala Convegni di Confindustria Bari e BAT.
«Per fare ripartire l’economia nella nostra regione e del Paese – commenta il presidente di ANCE Puglia Gerardo Biancofiore – bisogna dare linfa al settore delle costruzioni, un comparto strategico che consentirebbe, per ogni miliardo investito, una ricaduta complessiva sull’economia pugliese di 3,3 miliardi e 17.000 nuovi occupati, di cui 11.000 nelle costruzioni e 6.000 in settori dell’indotto.
La prima infrastruttura di cui ha bisogno la nostra, come tutte le regioni italiane, è la sua sicurezza per la quale chiediamo un piano serio, credibile e trasparente di riqualificazione, prevenzione e cura del territorio per minimizzare il rischio sismico e idrogeologico». 
 Dopo i saluti del presidente di Confindustria Bari e BAT Domenico De Bartolomeo, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e del sindaco della Città Metropolitana di Bari Antonio Decaro, i lavori sono stati aperti dalla relazione introduttiva del presidente di ANCE Puglia Gerardo Biancofiore. A concludere i lavori la presidente dei Giovani Imprenditori dell'Ance Roberta Vitale.
"La mia proposta è che la Regione Puglia potrebbe lanciare un Piano di azione di “Sviluppo sostenibile del territorio” e diventare un modello a livello nazionale. Un piano strategico proposto con il supporto scientifico di istituzioni come l’Enea, per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio pugliese (per il 60% obsoleto, inefficiente) partendo da zone a rischio sismico e dissesto idrogeologico. E' fondamentale in quest'ottica stabilire obiettivi per un piano nel segno dello sviluppo sostenibile nelle sue tre componenti: economica, sociale e ambientale. Un piano che potrebbe essere finanziato con incentivi fiscali e fondi europei."

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