Nel villaggio, lungo poco più di 1.300 metri con oltre 20mila posti a sedere, saranno sfornate oltre 100mila pizze preparate dall’arte manuale delle 50 pizzerie più antiche di Napoli e provincia, dalle 6 del pomeriggio fino a notte inoltrata. Oltre che per il pubblico dei grandi eventi, passato dai 60mila del 2011 ai circa 600mila dello scorso anno, la kermesse gastronomica è un’occasione per gli operatori del settore per allacciare accordi commerciali.
Non mancheranno, infatti, gli operatori esteri, soprattutto quelli provenienti dall’area mediterranea. “E’ l’evento che meglio identifica Napoli ed i suoi valori gastronomici e culturali fuori dei confini nazionali - afferma Claudio Sebillo, brand manager di Napoli Pizza Village - La partnership con altre aziende di caratura nazionale evidenziano come l’attenzione per la città e per questo evento siano un valore aggiunto che ci consente di proseguire nel nostro obiettivo: promuovere il territorio attraverso la pizza, vera ambasciatrice gastronomica nel mondo”.
Oggi la pizza è un vero business, visto che in Italia si contano 183mila pizzerie che danno occupazione a 564mila addetti e a l milione di addetti se si considera l’indotto. Secondo Coldiretti, il settore vale 10 miliardi di euro in Italia dove ogni giorno si sfornano circa 5 milioni di pizze per un totale di 1,6 miliardi di tonde all’anno. Roma batte tutti con 15.500 pizzerie, seguita da Milano con 9.250 e Napoli con quasi 8.200. Ma se si considera il rapporto con la popolazione residente, la provincia di Sassari batte tutti con una media di una pizzeria ogni 147 abitanti. Seguono Grosseto (una ogni 166 abitanti) e Savona con una su 171.
Milano è invece al 60° posto, mentre Napoli solo all’81°. Numeri significativi che confermano come questo alimento possa essere considerato il più efficace emblema del patrimonio agroalimentare italiano, tenuto conto dell’identità degli ingredienti e della manualità artigianale dei pizzaioli. Tra i numeri da record registrati nella precedente edizione, anche la crescita dell’adesione dei pizzaioli provenienti da ogni parte del mondo che si sfideranno il 6 e 7 settembre nel corso del 15° campionato del mondo del pizzaiolo.
Eduardo Cagnazzi