Nel corso della riunione sono stati dibattuti i problemi più volte sollevati dagli imprenditori: la concorrenza sleale posta in essere dai vettori - italiani e stranieri - che non rispettano i dovuti adempimenti normativi e fiscali; la necessità di maggiori controlli sulla regolarità dei trasporti da parte degli enti preposti; l’annosa questione del ritardo nei pagamenti. Analogamente alle esperienze francesi e tedesche, il Segretario nazionale ha aperto il confronto tra i presenti sull’opportunità di introdurre anche in Italia norme che salvaguardino le nostre imprese di trasporto, messe in difficoltà dalle ditte straniere le quali, applicando un costo del lavoro più basso, risultano maggiormente competitive rispetto a quelle italiane.
“Niente di personale nei confronti dei colleghi stranieri ma si deve lavorare tutti con le stesse regole, altrimenti è una concorrenza sleale” hanno denunciato gli imprenditori presenti. Per la FAI la difesa dell'autotrasporto italiano rappresenta una obiettivo prioritario da perseguire con forza e decisione, sia nelle sedi nazionali che in quelle comunitarie.
La discussione si è accesa sul tema dell’incertezza dei tempi di pagamento, argomento sul quale le Federazioni stanno elaborando una specifica proposta normativa che possa responsabilizzare le committenze, liquidando i pagamenti nei termini di legge. All’ordine del giorno anche la necessità di rafforzare le competenze dell’Albo e snellire le lungaggini burocratiche che appesantiscono il lavoro delle aziende. “Occorre sbloccare le attività della Motorizzazione che è diventata soffocante per le imprese di trasporto” hanno convenuto i rappresentanti delle associazioni presenti.