Ben diverso il quadro delle città d’arte che a partire da giugno mostrano un’inversione di tendenza rispetto ai trend positivi degli ultimi due anni. Una contrazione, secondo i dati rilevati dall’Osservatorio di Confindustria Alberghi, del 4,5% medio di occupazione (Mi: -12,9%; Fi: -3,6%; Ve: -4,6%; Rm: 1,2%) pure a fronte di una complessiva riduzione dei prezzi praticati.
Un campanello di allarme – dichiara Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – che dopo mesi di lenta ma continua ripresa, dobbiamo analizzare con molta attenzione. È proprio il turismo delle città d’arte la componente più identitaria e strutturale dell’offerta turistica italiana e non possiamo permetterci battute di arresto.
Certamente i risultati del mare sono di grandissima importanza e dovremo cercare di confermarli con un’offerta sempre più attenta e qualificata. Il nostro turismo però ha bisogno di una crescita armonica che coinvolga tutti i segmenti ed attivi anche i tanti attrattori che sono ancora da scoprire nel nostro territorio. Su questo può e deve giocare un ruolo fondamentale il Piano Strategico del Turismo nazionale che il Consiglio dei Ministri dovrà approvare a breve. Una visione – finalmente – organica che affronti una serie di priorità ormai imprescindibili, come il riordino dell’offerta in una logica di trasparenza della domanda, in un quadro complessivo di sviluppo armonico del settore.