Ciò, all’interno di un trend di fondo che resta comunque di crescita, soprattutto se confrontato con il dato nazionale, dal quale emerge invece una produzione stazionaria e un fatturato in lieve contrazione (anche al netto del settore energetico). Il trend positivo del manifatturiero trevigiano e bellunese è sostenuto da una raccolta ordini in crescita, su base congiunturale, sia sul fronte interno che estero; trend che è in grado di determinare, a livello di funzionamenti aziendali, un lieve miglioramento nel grado di utilizzo degli impianti.
“Qualcuno potrebbe insinuare che questo quadro congiunturale non sia più attuale, perché si riferisce a situazioni ante-Brexit. In realtà – ci tiene a precisare il Presidente della Camera di Commercio, Mario Pozza - l’incertezza geopolitica e il rallentamento delle economie emergenti pesano assai di più, al momento, dell’incognita Brexit, e in qualche modo sembrano già metabolizzate dal sistema produttivo e incorporate in questi dati”. “In filigrana al quadro positivo di fondo non mancano infatti segnali da leggere con attenzione – sottolinea Pozza: la dinamica tendenziale del fatturato, più debole della produzione, evidenzia che le aziende stanno limando i prezzi di vendita, pur di mantenere quote di mercato, mettendo sotto pressione i margini. Ciò a fronte di una crescente incertezza sulla tenuta della domanda estera, come appare dalla dinamica piuttosto schizofrenica della raccolta ordini esteri in entrambi i territori: per alcune componenti industriali in aumento, per altre in rallentamento se non addirittura in contrazione”.