20 agosto 2016 - Nella foto Massimo De Gregorio - “L’allerta 2 sulle merci nei porti italiani è in vigore dall’inizio degli anni 2000. In questi anni la rete di relazioni e di collaborazioni informatiche fra operatori doganali e Agenzie delle Dogane e l’impianto sviluppato da quest’ultima nell’analisi dei rischi relativi alla security, ha permesso un riconoscimento corale a livello europeo come il sistema più efficiente e all’avanguardia grazie alle performance e ai risultati conseguiti.”
A scendere in campo sul tema della sicurezza e dei controlli in attuazione nei principali scali marittimi del paese è Bruno Pisano, nella doppia veste di membro della Community portuale spezzina e di vice presidente di Anasped (associazione nazionale degli spedizionieri doganali), è indispensabile oggi, proprio intervenendo su materia così delicata e sensibile come quella relativa alla sicurezza e alla prevenzione del terrorismo, fare un preciso distinguo fra le misure di allerta 2 attuate nel settore passeggeri e delle auto al seguito, e le misure di prevenzione nel settore merci e segnatamente container.
Nel caso delle merci è opportuno precisare che i risultati dei controlli non si misurano con il numero dei contenitori destinati materialmente alle verifiche ma su tutta un’ attività complessa di analisi preventiva ed investigativa che viene messa in atto anche con la documentazione identificativa della merce elaborata dagli spedizionieri doganali ovvero con l’analisi dei rischi elaborata dall’Agenzia delle Dogane.
“E’ il caso di ricordare - aggiunge il presidente nazionale di Anasped, Massimo De Gregorio - che dai primi anni del 2000, subito dopo i drammatici fatti delle Torri Gemelle, le Dogane americane impressero a tutti i porti in cui venivano imbarcati container con destinazione Stati Uniti un brusco cambio di marcia. Con il programma CSI, e con l’invio diretto di rappresentanti delle US Customs anche nei principali porti italiani, fu attuato uno giro di vite sui controlli e messa in campo una procedura di verifica e analisi anche in connessione con i servizi di intelligence”.
“In questi anni - prosegue De Gregorio - le misure di controllo, mantenendo un alto livello di allerta, sono state affinate in particolare dalle Dogane italiane che hanno ottenuto più di un riconoscimento a livello europeo e americano proprio per l’implementazione di misure di informatizzazione.