I beni di consumo (-1,3%) e i beni intermedi (-1,2%) sono in diminuzione, mentre i prodotti energetici (+4,7%) e i beni strumentali (+0,8%) risultano in crescita. Nel secondo trimestre 2016, rispetto al trimestre precedente, l'aumento delle esportazioni (+2,4%) è superiore a quello delle importazioni (+1,8%). La crescita dell'export è determinata da entrambe le aree di interscambio: +2,9% per l'area extra Ue e +2,1% per l'area Ue.
I prodotti energetici registrano l'espansione più consistente (+15,2%). A giugno 2016 la flessione tendenziale dell'export (-0,5%) è da ascrivere esclusivamente all'area extra Ue (-2,8%), mentre l'area Ue (+1,3%) risulta in crescita. Le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-34,7%) sono in forte diminuzione mentre le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+11,9%) e di prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+8,1%) contrastano il calo tendenziale dell'export.
A giugno 2016 le esportazioni verso paesi MERCOSUR (-18,2%), Turchia (-12,6%) e Belgio (-11,2%) registrano un significativo calo tendenziale. Si segnala l'aumento delle vendite verso il Giappone (+17,0%). A giugno 2016 la diminuzione tendenziale dell'import (-6,1%) è determinata principalmente dall'area extra Ue (-13,0%) e dagli acquisti di prodotti energetici (-27,6%). Nel primo semestre l'avanzo commerciale raggiunge 23,3 miliardi (+35,5 miliardi al netto dei prodotti energetici). Si rileva un aumento tendenziale dei volumi per entrambi i flussi: +4,1% per l'import e +0,7% per l'export.
I dati Eurostat disponibili per i primi cinque mesi dell'anno indicano per le esportazioni italiane un tasso d'incremento rispetto allo stesso periodo del 2015 pari allo 0,1%, identico a quello dell'Area euro. Il contributo dell'Italia alle esportazioni dell'Area euro è stabile (11,1%), mentre sono in aumento quelli di Germania (da 32,0% a 32,5%), Francia (da 12,2% a 12,3%) e Spagna (da 6,8% a 7,0%).