Il clima di fiducia delle imprese, pur restando più elevato della media degli ultimi anni, registra nella prima parte dell’anno un andamento più incerto proprio nel Meridione, cosi come la percezione dei consumatori sul clima economico. Il numero delle imprese torna a crescere, e per la prima volta dal 2008, il saldo torna positivo al Sud (+0,6% con oltre 10mila imprese in più), con poco meno di 1 milione 700mila imprese in attività, anche grazie alla robusta riduzione dei fallimenti in quasi tutte le regioni.
Le esportazioni fanno registrare un record, anche se non mancano delle ombre. Nel complesso, infatti, rispetto al primo trimestre del 2015, l’export meridionale cresce del 2,5% (a fronte di una sostanziale stazionarietà del dato nazionale). In particolare, l’andamento dell’export dei distretti meridionali si conferma positivo, con un aumento medio dell’8,3%, superiore a quello medio dei distretti del Centro Nord (compresi tra il 3 e il 5%).
Ma all’interno della macro-area si rafforza la differenziazione dei risultati. Calano, infatti, le esportazioni in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, mentre crescono in Abruzzo, Molise e Basilicata: aumenta in maniera significativa l’export dell’automotive (+32,9%) e dell’elettronica (+22,2%) ma continua il calo dei prodotti della raffinazione (-27,4%), dei prodotti chimici e farmaceutici e, per la prima volta subisce una piccola battuta d’arresto l’agroalimentare (-2,4%), settore cresciuto ininterrottamente anche negli anni della crisi.