“Per queste difficoltà, di questa pianta si erano perse le tracce ma, grazie a studi sulle caratteristiche genetiche ed organolettiche portati avanti insieme con la facoltà di Scienze dell’alimentazione della Federico II ed all’instancabile opera di selezione dei semi, siamo riusciti a ripiantare nei nostri vivai queste piantine e a lavorarle per l’inscatolamento senza l’uso di conservanti”, spiega Carlo D’Amato, imprenditore conserviero di Pagani.Ed oggi, grazie ad un disciplinare di qualità e di sicurezza alimentare redatto dagli operatori locali, il pomodorino di Corbara è di fatto uno dei prodotti di eccellenza dei Monti Lattari. Nascono così, sotto l’etichetta i Sapori di Corbara, il Corbarino classico in vetro e in latta, la passata, Sua Eccellenza filetti a mano, e finanche intero in acqua e sale, l’antico metodo per conservare gli alimenti nella loro integrità, esaltandone tutte le caratteristiche ed i profumi.
Ovvero, un tripudio di gusto e sapore che ne fanno anche il difensore naturale della nostra salute, come rileva il professore Antonio Giordano, ricercatore scientifico presso la Temple University, originario di Corbara. Giordano ha infatti avviato un progetto focalizzato sull’azione inibitoria del pomodoro sulla proliferazione e la migrazione cellulare. E il Corbarino ha dimostrato di rallentare e contrastare l’espansione di una linea cellulare di cancro gastrico.
Eduardo Cagnazzi