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Assemblea della Confederazione Italiana Armatori


29 giugno 2016 - Ieri a Roma, presieduta da Emanuele Grimaldi, si è tenuta la sessione privata dell’Assemblea della Confederazione Italiana Armatori che ha approvato il Bilancio e la Relazione annuale sull’anno 2015. In considerazione del fatto che l’ambiente è ormai un fattore sempre più determinante per l’attività dello shipping, il Presidente Grimaldi ha annunciato la sua intenzione di istituire un Gruppo di Lavoro ad hoc che, presieduto dal Consigliere Lorenzo Matacena, sarà dedicato a tali tematiche, sotto l’aspetto sia tecnico che politico, in vista della creazione di un’associazione marittima dedicata alla salvaguardia e alla protezione della risorsa mare, simile ad organismi già esistenti in altri paesi.

 Nel corso dell’Assemblea è giunta notizia che l’Aula del Senato ha approvato l’emendamento che proroga al 31 dicembre 2016 la delega all’effettuazione dei corsi teorico-pratici per le guardie giurate imbarcate su navi mercatili che operano in aree a rischio di pirateria. La disposizione per essere effettiva deve passare ancora l’esame della Camera dei Deputati. Nel corso dell’Assemblea, Emanuele Grimaldi, ha sottolineato che la flotta di bandiera italiana a fine 2015 si attesta sui 16,5 milioni di gt con una ulteriore riduzione del 3% rispetto alla fine del 2014, peraltro le stime nei primi mesi del 2016 indicano un trend positivo della consistenza della flotta.

 “È evidente che lo shipping italiano, come quello mondiale, al momento risente di una fase economica globale molto particolare – ha affermato Emanuele Grimaldi - causa di grave crisi specie nel settore delle rinfuse secche, ove la ripresa dei noli stenta a decollare. Peraltro, vi sono comparti come quello delle crociere e dei traghetti ro-ro che continuano a registrare trend di crescita”. Nell’illustrare l’iter legislativo della Legge europea, attualmente alla Camera dei Deputati, che all’art.24 prevede misure che vanno ad intaccare l’impianto normativo del Registro internazionale, grazie al quale è stato possibile preservare la competitività della flotta italiana, anche in periodi di crisi, Emanuele Grimaldi ha ribadito che risultano veramente “poco comprensibili iniziative che, in nome di una formale difesa dell’occupazione di marittimi italiani, potrebbero comportare un risultato opposto, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, a seguito del passaggio ad altra bandiera di molte navi italiane”. “Sottolineo che senza una flotta di bandiera non potrebbe esistere un cluster marittimo capace di produrre ricchezza e contribuire all’economia del Paese”.

“Di fatto – ha concluso il Presidente Grimaldi - per essere competitivi sul mercato internazionale occorre operare alle condizioni della concorrenza. E senza competitività non vi è occupazione. Dal 1998 l’Italia ha capito l’importanza di una flotta di bandiera ed ha adottato una normativa che ha invertito il fenomeno del flagging out verso bandiere estere e rilanciato lo sviluppo della nostra marina mercatile”.

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