Per Salvatore Magri, che questa impresa l’ha compiuta (prima barca italiana) nel 2012, c'era Best Explorer, un Cutter in acciaio di 15,17 metri, con la prua rinforzata con 6mm. di acciaio inox e 21 persone che si sono alternate a bordo, capitanata da Nanni Acquarone.
Per Matteo Miceli c'è invece Pachamama, barca in alluminio di 15,15 metri, che dal 2002 gira il mondo per attirare l’attenzione sui cambiamenti climatici compiendo imprese straordinarie, con due coniugi svizzeri, Dario-Andri Schwörer e Sabine Schwörer-Ammann, sul ponte di comando.
La particolarità è che questa coppia naviga sempre insieme ai suoi cinque figli, cinque diavoli biondi che hanno età comprese tra gli 11 anni e i cinque mesi. Insieme a Matteo Miceli, partirà anche Corinna Massimi, nuotatrice e velista, che si occuperà anche di documentare questa avventura che avrà risvolti paesaggistici ed umani di rara bellezza e complessità.
“E’ un’impresa molto complicata – ha commentato Salvatore Magri – nella quale occorre tanta pazienza e tanto buon senso. Ci sono molti problemi da affrontare e tra questi, paradossalmente, non c’è il freddo. Siamo nella stagione climaticamente migliore, con i ghiacci che si sciolgono e che consentono, non sempre, il passaggio, ma la temperatura esterna non è certo proibitiva. Lo è invece quella dell’acqua, perché è sempre di poco superiore allo zero, per la gran quantità di ghiaccio che riceve continuamente dallo scioglimento dei ghiacciai. Cadere dalla barca equivale a morire. Il tempo di sopravvivenza a quelle temperature è di circa 5 minuti ed è difficile recuperare un uomo in mare in così breve tempo. Noi siamo stati sempre legati quando eravamo in coperta. Non ci sono state eccezioni ed è una raccomandazione che mi sento di fare a Matteo”.