Dopo l'esclusione di Trasportounito dallo stesso Albo, a causa della mancata iscrizione in un Cnel, già in liquidazione, l'organizzazione sindacale dell'autotrasporto accende oggi i riflettori sulle funzioni e sulle attività dell'Albo nazionale dell'autotrasporto, già in passato aspramente criticato sia per la duplicazione che di fatto rappresenta rispetto al Registro Europeo Nazionale, sia per gli oneri che impone alle aziende del settore a fronte di attività tutte da verificare soprattutto nell'ultimo biennio. Fondato con una legge di 42 anni fa, il Comitato Centrale dell'Albo è passato dalle glorie di tutela della categoria alla gestione di "gabelle" imposte alle imprese di autotrasporto per esercitare la professione.
"E' giunta l'ora - ha precisato il Segretario Generale di Trasportounito, Maurizio Longo - di tagliare i ponti con strumenti del passato che non solo non servono più, ma che rischiano di soffocare lo spirito associativo della categoria, se ancora ne è rimasto, nonchè di imporre costi inutili alle imprese che già fanno fatica a sostenere pesi fiscali del tutto anomali rispetto ai paesi direttamente concorrenti. Qualora non fosse concesso l'accesso agli atti richiesto - ha concluso Longo - ci troveremmo nella condizione di invitare le nostre imprese a non pagare la gabella e contemporaneamente a utilizzare strumenti legali più cogenti".