14 aprile 2016 - “Dopo la recente posizione della Conferenza Stato Regioni e in attesa del parere della Commissioni Parlamentari, il Ministro Delrio apra subito una sede di confronto con le parti sociali sulla 'governance' della riforma della legge 84/94 in materia portuale e, a seguire, sul lavoro che sarà oggetto di un altro provvedimento attuativo, per noi dirimente”.
Lo chiede il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Rocchi sottolineando che “una riforma attesa, in attuazione dei criteri contenuti nel Piano Strategico Nazionale Porti e Logistica, deve permettere al nostro Paese di fare un salto di qualità e raggiungere idonei standard nella fluidità del trasporto delle merci, risolvendo i problemi ed i nodi critici presenti nel sistema e nei singoli porti”.
Secondo il dirigente nazionale della Filt “l’incremento dei traffici è fonte di ricchezza ed occupazione ma perché il sistema portuale e trasportistico, sia marittimo che logistico, sia competitivo occorre un assetto legislativo ed amministrativo affidabile e condiviso, che superi gli schemi e la cultura della frammentazione e della dispersione degli investimenti che in passato hanno fortemente penalizzato l’attuazione della legge 84, spesso addirittura con decisioni opposte alla filosofia che l’aveva originariamente ispirata”.
“Occorre agire - evidenzia Rocchi - su 'sburocratizzazione' e semplificazione delle procedure, dare una più ampia strutturalità al sistema di regole del mercato del lavoro e delle imprese nei porti e nei retro-porti e, recuperando un gap che ci sta allontanando progressivamente dagli altri paesi europei, dare certezza di redditività degli investimenti pubblici e privati e buona occupazione, sempre più qualificata”. “In particolare sul lavoro - conclude il segretario generale della Filt - va consolidato il modello incentrato sulle imprese concessionarie autorizzate ai sensi dell’articolo 18 e, quali soggetti unici cui ricorrere per prestazioni e servizi temporanei, sulle imprese ex art 17”.