9 aprile 2016 - Dodici interventi infrastrutturali in Campania, finanziati anche con Fondi Ue e demandati all’ANAS come soggetto attuatore, sono fermi (o in fortissimo ritardo) per problematiche varie, soprattutto procedurali: per molti di essi è concreto il rischio di revoca delle risorse comunitarie; per altri è addirittura difficoltoso ricostruire l’iter burocratico per risalire alle ragioni del ritardo.
È la denuncia dell’ACS, Associazione dei Costruttori Salernitani, aderente a CNA Costruzioni.
«La politica, ad ogni livello istituzionale – dichiara il presidente dell’ACS, e coordinatore interprovinciale di CNA Costruzioni, Antonio Lombardi – è ancora troppo lenta sia nei processi decisionali sia nell’attivazione degli interventi programmati e finanziati».
Una delle prove più evidenti, secondo il presidente Lombardi, viene proprio dai 12 progetti infrastrutturali legati al sistema dei trasporti e della viabilità, programmati in Campania e finanziati per quasi mezzo miliardo di euro (€ 497.884.096) con risorse pubbliche (490 milioni, di cui € 114.893.992 finanziamenti UE) e private (€ 7.787.626).
«Molti di questi interventi – commenta il presidente Lombardi – hanno goduto di assegnazioni di risorse da parte del Cipe, in qualche caso sospese, annullate e poi rideliberate, che aggiungono la beffa al danno. Un serio e concreto programma di rilancio del nostro territorio deve passare attraverso una efficace azione politica che punti a riequilibrare i deficit infrastrutturali e di collegamento che ancora scontano vaste aree della nostra regione. Sbloccare immediatamente questi interventi demandati all’ANAS e aprendo i relativi cantieri, sarebbe un importante segnale di svolta che darebbe ossigeno al comparto delle costruzioni e rilancerebbe l’economia, in particolare il settore del turismo. Sarebbe un’azione ancor più meritoria se si considera che sbloccherebbe anche otto milioni di investimenti privati oggi in buona parte bloccati, in un periodo in cui pure – per rilanciare il paese e il Mezzogiorno in particolare - si paventa la necessità di attrarre capitali privati».