Obiettivo primario: condividere le migliori pratiche ed elaborare proposte per uno sviluppo strategico dell’Economia del Mare. Il workshop è stato ospitato nella suggestiva cornice della sede della Fondazione “G. Caboto”, nel corso del quale il Presidente Cesare d’Amico ha sottolineato: "Il futuro del mare e della sua economia passa necessariamente dai nostri giovani e dalla loro capacità di considerarla come risorsa del Paese da preservare, non solo in termini di capacità di creare occupazione e sviluppo, ma anche ambientali. In questo scenario è fondamentale creare contesti in cui una formazione all’avanguardia, frutto sia dell’alternanza scuola lavoro, sia della presenza di un corpo docente proveniente dal mondo dell’impresa, rappresenti la migliore risposta possibile per garantire un’occupazione certa e qualificata ai nostri ragazzi". Tanti i temi affrontati relativi alla politica industriale del mare e alla crescita blu: Politiche marittime, Aree costiere e Porti, Ambiente Marino ed Aree Protette, Tecnologie al servizio della Nautica, Servizi marittimi, Trasporti, Shipping, Sicurezza marittima e portuale, Pesca e Acquacoltura, Formazione, Refitting, Turismo costiero, Biotecnologia Marina, Ricerca, Sviluppo ed Innovazione. Di altissimo rilievo il workshop intitolato
“La Blue Economy nell’Area Euro Med: politiche innovative per lo sviluppo”che ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti provenienti dal mondo delle istituzioni e delle imprese. Hanno partecipato numerose imprese italiane e straniere, iscritte grazie a una piattaforma gratuita implementata per l’occasione. Il programma dei lavori si è aperto giovedì 28 con i lavori del tavolo del Sector Group che ha approfondito i temi della crescita blu in relazione alle misure adottate nei vari Paesi di Enterprise Europe Network. Gli Euro-MedDays sono stati l’occasione anche per presentare in anteprima nazionale i dati del 5° Rapporto sull’Economia del Mare di Unioncamere, che rappresenta un’innovazione metodologica per l'analisi delle filiere del mare, non solo a livello nazionale ma anche a livello euro-mediterraneo. L’Economia del Mare in Italia rappresenta più di 185.000 imprese e 835.000 occupati, per un valore aggiunto prodotto di 42,6 miliardi di euro.