Domenico Campeglia- si inserisce nel ambito delle attività a sfondo culturale ed informativo che AffariPubblici.org organizza ormai da diversi anni sul territorio metelliano. Tra gli obiettivi prefissati vi è quello di fornire strumenti utili a chi riveste responsabilità in azienda o nelle istituzioni e ai giovani che aspirano ad inserirsi da protagonisti nel mondo del lavoro, partendo dalla consapevolezza che la comunicazione efficace e persuasiva è strumento fondamentale per guidare il team a raggiungere obiettivi importanti.
Ed il libro di Roberto Race va in questa direzione”. Nel corso dell’incontro cavese si analizzeranno anche le modalità comunicative dei leader nell’impresa e nella Politica e faranno da sfondo le grandi capacità comunicative di Napoleone. Il Bonaparte, come illustra Race, non si limitava a filtrare documenti e a oscurare fatti e personaggi. Anzi. La specialità era quella di raccontarsi a modo suo, idealizzando azioni, comportamenti e imbellettando la sua stessa figura attraverso l’opera di artisti figurativi bravi a rimodellare con la fantasia la verità storica. Napoleone, insomma, come costruttore della propria immagine, di campione delle libertà e dei popoli oppressi.
Una sintesi mediatica che, dimostra Race, assurge a capolavoro proprio quando l’Imperatore è sconfitto definitivamente. Il Memoriale di Sant’Elena è stato infatti il best seller che ha trasformato un perdente in un vincitore, rinnovandone il mito per i posteri. Race nel testo ci presenta Napoleone come colui ha inventato l’opinione pubblica così come siamo abituati a intenderla oggi. Il Bonaparte, infatti, ha saputo promuovere la sua immagine con una straordinaria, modernissima, visionaria, profetica capacità di comunicare.
Ed è proprio questo il filo rosso che attraversa tutta l’epopea di Napoleone dalla spedizione italiana alla missione in Egitto, fino ai trionfi di Ulm o Austerlitz, alle successive disfatte e al doppio esilio. Eduardo Cagnazzi .