A fine 2014 il debito ammontava a 2.136,0 miliardi (132,4 per cento del PIL). L’aumento del debito nel 2015 (33,8 miliardi) è stato inferiore al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (49,3 miliardi) per effetto della diminuzione di 10,7 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (collocatesi a fine anno a 35,7 miliardi) e degli scarti e dei premi di emissione che hanno contenuto il debito per 5,1 miliardi; di contro, le variazioni dei cambi hanno aumentato il debito di 0,3 miliardi.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi, a 92,3; il debito degli Enti di previdenza si è ridotto di 0,1 miliardi. Al 31 dicembre 2015 il contributo italiano al sostegno finanziario ai paesi della UEM ammontava a 58,2 miliardi (60,3 alla fine del 2014): 10 miliardi di prestiti bilaterali alla Grecia, 33,9 miliardi erogati per il tramite dell’European Financial Stability Facility (EFSF) e 14,3 miliardi di contributo al capitale dello European Stability Mechanism (ESM).
Le serie mensili dei dati relativi al debito e al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, insieme a informazioni di maggiore dettaglio, sono disponibili nel Supplemento al Bollettino Statistico – Finanza pubblica, fabbisogno e debito n. 9 del 15 febbraio 2016 (disponibile in www.bancaditalia.it/statistiche).
Un’analisi dei dati sarà contenuta nel prossimo Bollettino economico della Banca d’Italia la cui pubblicazione è prevista per il 15 aprile 2016.