Cerca stimoli in tutta la musica del passato ma, soprattutto, esplora il presente, coglie l’attimo, improvvisando al fianco di grandi artisti come Enrico Rava, suo nobile mentore, e ancora Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda.
Con lo stesso approccio si insinua nel cuore delle poderose orchestre sinfoniche (dalla Gewandhaus di Lipsia alla Filarmonica della Scala, passando per la Orchestre National de Paris) facendosi prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding. Ha celebrato la forma-canzone insieme a Caetano Veloso e Hector Zazou, ma anche con Irene Grandi, Fabio Concato, Elio e le storie tese.
Quando non suona, scrive libri o inventa spettacoli teatrali: come “Primo Piano”, con la Banda Osiris, o “La regina dada”, scritto e interpretato insieme a Valentina Cenni che, oltre a essere una meravigliosa attrice, è la donna che vive al suo fianco. Complice quel geniaccio di David Riondino, ha dato vita alla figura del Dottor Djembè, onnisciente musicologo che ha sparso semi di ironia e sarcasmo per molti anni dai microfoni di Radio Rai 3.
In tv, dopo l’esperienza alla corte di Renzo Arbore, si è lanciato per Rai 3 in jam-session di parola e musica con il fortunato programma “Sostiene Bollani”. Tutto, sempre, allo scopo di comunicare gioia: Joy in spite of everything, come recita il titolo di un suo recente lavoro per ECM, che prende in prestito una frase del grande Tom Robbins.