7 febbraio 2016 - E’ di 500.000 euro la richiesta economica avanzata da CNA-Fita, parte civile al processo “Aemilia” contro la ‘ndrangheta, quale risarcimento per i danni subiti. Qualora il danno dovesse essere riconosciuto e i fondi realmente esigibili l’associazione di rappresentanza dell’autotrasporto, guidata dalla modenese Cinzia Franchini, ha sin d’ora stabilito che gli stessi siano destinati, in parti uguali, all’Ordine dei Giornalisti nazionale e regionale, dell’Emilia-Romagna, affinché vengano istituiti premi giornalistici per inchieste e approfondimenti dedicati al settore dell’autotrasporto. Ha affermato la Presidente nazionale, Franchini:
“Il ruolo dell’informazione è fondamentale là dove con indipendenza e coraggio riesce a infrangere i luoghi comuni e l’indifferenza, due mali che nell’autotrasporto hanno creato disinformazione e percezioni distorte, o peggio ancora hanno omesso verità importanti. Questa necessaria ricerca della verità non è scontata ma soprattutto è resa quasi impossibile dalla mancanza di risorse economiche e di reali tutele dove, i poteri costituiti e i "registi della disinformazione", hanno gioco facile nel condizionare chi, come i giornalisti, hanno il diritto e il dovere di informare l’opinione pubblica.
Ripensando al percorso di denuncia che ho fin qui portato avanti - ha proseguito la Franchini - sono certa che non sarebbe stato tale e possibile senza il contributo di una informazione coraggiosa e professionale, sostenuta e prodotta da validi giornalisti che hanno scelto di schierarsi, pagando in prima persona. In alcuni casi subendo onerosi attacchi legali, così come li sto subendo io, in altri venendo estromessi dal dibattito, perché scomodi. Ai “registi della disinformazione” di certo interessa avere l’ultima parola, a noi invece preme, in questo momento, ringraziare chi ha contribuito a smascherare intrecci, collusioni e connivenze”.