L'export rappresenta il 25% della produzione certificata, con una tendenza all'aumento vista la crescente popolarità sia nei mercati consolidati come la Francia, Germania e Stati Uniti, sia in nuove destinazioni come il Medio Oriente, Sud-Africa e America Latina. Proprio l’interesse per i mercati esteri impone adesso al Consorzio un aumento delle attività di vigilanza sull’intera filiera. Per tali motivi il Consorzio Mozzarella di Bufala Campana e gli altri Consorzi di tutela italiani si confronteranno per meglio mettere a punto azioni di tutela sui mercati esteri dei prodotti e rendere il sistema delle Ig sempre più rispondente alla rapida evoluzione delle rispettive filiere.
"Il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana - spiega il segretario di Aicig Leo Bertozzi - è stato uno dei fondatori dell’organismo di certificazione. Nel corso di questo decennio di vita, l’Aicig ha sviluppato una serie di azioni tese ad accrescere identità, riconoscibilità ed autorevolezza del sistema italiano dei Consorzi di tutela i quali, stante l'importanza delle IG nel nostro paese e sul mercato internazionale, hanno la responsabilità di indicare le tematiche più attuali per rendere il sistema delle IG sempre più rispondente alla rapida evoluzione della filiera produttiva e degli aspetti normativi”.Il Dipartimento qualità agroalimentare, organismo che certifica la produzione Dop, continuerà a svolgere l’attività esercitata su tutti gli anelli della filiera. Dqa e Consorzio hanno inoltre sviluppato un progetto legato alla sostenibilità ambientale e il benessere animale proprio negli allevamenti della filiera Dop. Altro elemento concerne l'informatizzazione avanzata di tutte le attività ispettive e di verifica che consente la piena applicazione delle norme adottate per il controllo funzionale e corretto della reperibilità del latte bufalino, fornendo ad operatori e consumatori le giuste e sicure informazioni.
"E' stato un anno importante - dichiara il presidente del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana, Domenico Raimondo - con un forte incremento delle vendite ed un interesse crescente verso il nostro prodotto da parte di nuovi mercati. È opportuno consolidare questa crescita". Un trend positivo che porta però a sviluppare – puntualizza il direttore, Pier Maria Saccani - una profonda riflessione sulla regolamentazione dei volumi produttivi così come già fatto da altre grandi produzioni Dop come i Prosciutti di Parma e San Daniele, Grana Padano e Parmigiano Reggiano”.
Eduardo Cagnazzi