I volontari della Croce Rossa si occupano del ritiro dei pasti messi a disposizione dai ristoranti di bordo delle navi Tirrenia che attraccano al porto di Civitavecchia – la media è di 240 pasti al giorno. Il bar della stazione di Civitavecchia, che ha di recente aderito alla rete virtuosa di Pasto Buono, mette invece a disposizione colazioni dolci e salate.
Parte del cibo “salvato” viene consegnato alla Comunità di Sant’Egidio locale, parte viene invece portata oggi al centro d’accoglienza per migranti in transito di CRI e prima al campo migranti allestito accanto alla stazione di Roma Tiburtina di Croce Rossa.
“Il lavoro svolto a Civitavecchia dimostra come, semplicemente ridistribuendo le eccedenze, si possa dare un contributo significativo alla lotta contro la fame e gli sprechi alimentari, che in Italia valgono 8 miliardi l’anno”- commenta Gregorio Fogliani, presidente di QUI Foundation e ideatore di Pasto Buono.
“Ma i margini sono ampi, per questo non dobbiamo accontentarci: si calcola che se tutti gli esercizi food del Paese donassero il proprio invenduto, con una media di 20 pasti al giorno, si potrebbero consegnare alle mense caritative oltre 7 milioni di pasti quotidianamente”.
“Da mesi Croce Rossa Italiana di Roma dà accoglienza e assistenza a migliaia di migranti che fuggono da guerre e dittature che arrivano a Roma in cerca di una ricollocazione europea. Siamo aiutati in questa azione di solidarietà da molte associazioni di volontariato e singoli cittadini. L’aiuto di QUI Foundation e di Tirrenia è stato fondamentale. Un contributo che ha consentito di dare da mangiare a molte donne, uomini e bambini. E non solo di provvedere all’alimentazione ma di fornire un pasto buono” dice Flavio Ronzi, Presidente di Croce Rossa di Roma.