Il dato di Pisa, pur positivo, ha però una precisa connotazione settoriale: è infatti la meccanica che, da sola, spiega 3,7 punti di crescita complessiva su 3,4! In altre parole se questo settore avesse segnato una crescita zero la variazione dell’export sarebbe stata di segno negativo. Tra le diverse aree del pianeta è l’Asia a tirare l’export pisano (+6,1%) seguita dalle Americhe (+12,2%) e dall’Europa (+1,2%). Pisa occupa una posizione intermedia tra Toscana (+2,1%) e Italia (+4,2%) anche considerando la dinamica dell’export dei primi nove mesi dell’anno (+3,1%). “Se la crescita dell’export pisano rappresenta un elemento positivo - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Pisa Valter Tamburini – l’eccessiva dipendenza del risultato da un unico settore, quello meccanico, genera tuttavia più di una preoccupazione.
Inoltre, il quadro potrebbe complicarsi di fronte al permanere di una domanda internazionale debole, vanificando i vantaggi derivanti da un euro fortemente svalutato. Non possiamo quindi stare con le mani in mano, perché i mercati esteri rappresentano anco
Nonostante la drastica riduzione delle risorse a disposizione del nostro Ente e l’incertezza sull’esito della riforma del sistema delle Camere di Commercio – conclude Tamburini – vogliamo mantenere l’impegno che abbiamo preso: fornendo supporto e prima assistenza a coloro che vogliono cimentarsi sui mercati esteri, abbattendo i costi di partecipazione alle fiere internazionali, organizzando percorsi formativi indispensabili per chi deve affrontare la sfida dell’export.”