«E' un provvedimento che attendevamo da tempo e che finalmente permette di avviare quel processo di riorganizzazione, semplificazione e razionalizzazione della portualità italiana.
Valutiamo anche positivamente la scelta di aver istituito due Autorità di Sistema Portuale nell'alto Adriatico, Trieste e Venezia, scelta che riconosce le specificità dei due principali porti del Nord Est. Ci auguriamo che i provvedimenti diventino rapidamente operativi , ma è indubbio che questa riforma è un importante tassello all'interno del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica e evidenzia un cambio di visione nella programmazione nazionale che è finalmente integrata e con un disegno strategico complessivo».
Rispetto alle sfide che si trova ad affrontare il Porto di Venezia, Salvaro commenta: «Spero che l'approvazione della riforma contribuisca a stabilire rapidamente il futuro dei due nodi fondamentali per il futuro dello scalo veneziano: la realizzazione del porto off-shore e la definizione, una volta per tutte delle modalità di accesso per le navi da crociera. L'incertezza crea solo danni all'economia del Porto e di tutta l'area. Noi siamo disponibili, come sempre, a contribuire alla definizione di entrambe le partite».Confetra Nord Est valuta anche positivamente l'integrazione del Porto di Chioggia nell'Autorità di Sistema Portuale di Venezia così come la proposta di allargarne le competenze anche a Porto Levante. In ogni caso la riforma andrà ad incidere sulla burocrazia e complessità normativa che penalizza tutti i porti italiani: oggi le procedure sono regolate da 113 distinti provvedimenti amministrativi per le attività di import ed export, dipendenti da 23 soggetti pubblici differenti.
Con la riforma è obbligatoria una riorganizzazione delle attività di tutte le amministrazioni coinvolte con la creazione in ogni Autorità di Sistema Portuale di uno sportello unico amministrativo per tutte le attività diverse da quelle commerciali ed industriali del porto.