Il rinnovo che interessa circa 20 mila lavoratori prevede un aumento di 80 euro nel triennio, composto da 70 euro sul minimo tabellare suddivise in 3 tranche (20 euro a dicembre 2016, 25 euro a luglio 2017 e 25 euro a luglio 2018) e 10 euro sotto forma di Edr (elemento distintivo retributivo) a settembre 2018. Inoltre da gennaio 2016 l’importo di 20 euro oggi erogati sotto forma di Edr verranno inglobati nel minimo tabellare.
È previsto un ulteriore aumento di 21 euro annui destinati al welfare aziendale e finalizzati all'estensione delle prestazioni previste dalla polizza sanitaria integrativa” “Per quanto riguarda l’ambito di applicazione - spiegano Filt, Fit e Uilt - con il rinnovo è stato confermato che a tutti i lavoratori portuali dipendenti delle imprese ex articoli 16/17/18 e delle Autorità Portuali, sia applicato un unico contratto di lavoro che resta la prima clausola sociale a contrasto di tentativi di dumping contrattuale. Inoltre per la parte normativa si registra un miglioramento di quanto previsto dal Jobs Act, riconoscendo alle organizzazioni sindacali un ruolo attivo, in tema di demansionamento, contratto di somministrazione, apprendistato, contratto a termine e lavoro a tempo parziale”. “E’ un segnale molto positivo il rinnovo in anticipo sulla sua naturale scadenza e senza conflittualità”. Così il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo commenta il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dei porti, evidenziando che “a questo dato si aggiunge un soddisfacente aumento economico di 80 euro. Positivi - sostiene Cortorillo - anche gli aspetti normativi con la conferma dell’applicazione di un unico contratto a tutti gli addetti dei porti, unica misura per contrastare il dumping sociale”. Secondo il dirigente sindacale della Filt infine “è importante anche il recepimento, migliorandole, delle norme del Jobs Act, con la decisione delle parti di contrattare temi quali apprendistato, contratti a termine, demansionamento e lavoro usurante”.