Convention Bureau rappresenta infatti una vera e propria opportunità per la città di Napoli che competerà in tal modo ed in maniera coordinata e strutturata sul mercato della Meeting Industry nazionale ed internazionale in modo da attrarre il profittevole e qualificato mondo dei congressi e dei grandi eventi.
Far crescere il turismo congressuale a Napoli, significa inoltre anche fare da volano di sviluppo dell’intera industria turistica, per il miglioramento dell’accoglienza della città, in quanto si tratta di un turismo con elevato potere di spesa, qualificato e molto esigente. Solo per dare qualche dato significativo dell’intero settore confrontandolo con il dato di Napoli, nel corso dell’anno 2014 sono stati organizzati in tutto il mondo circa 12mila congressi.
Gli Stati Uniti si classificano al primo posto per numero di convegni ospitati sul loro territorio, seguiti da Germania, Spagna, Regno Unito e Francia. L’Italia si inserisce al 6° posto nella Top Ten “Worldwide ranking: number of meetings per country” avendo ospitato complessivamente circa 450 grandi eventi congressuali*, dei quali 300 internazionali e di questi solo 12 si sono tenuti a Napoli. Armando Brunini – Presidente CBN: “la nostra città ha un potenziale enorme per competere nel segmento congressuale proprio grazie alle sue caratteristiche e all’attrattività del territorio.
Occorre però fare sistema per essere competitivi e grazie al Convention Bureau, promuoveremo la destinazione Napoli come polo congressuale, attraverso un’offerta turistica integrata. Oggi tutto il Sud Italia ha una quota di mercato bassa pari al 15%, il nostro obiettivo principale sarà quello di aumentarla significativamente”.
Giovanna Lucherini – Direttore CBN: “Finalmente Napoli ha un suo Convention Bureau che sarà l’unico interlocutore di riferimento sul territorio per gli operatori del settore MICE**, italiani e stranieri. Attivando una promozione capillare attraverso azioni mirate saremo in grado di attrarre candidature di convegni e congressi nazionali ed internazionali e conseguentemente far sviluppare il turismo congressuale anche con una ricaduta positiva sull’indotto complessivo dell’industria turistica locale”.”