“Cosa succede dell’integrità aziendale? Il 40% di cessione prevede lo scorporo di RFI con tutti i danni conseguenti per la tenuta dell’intero gruppo? Il Governo chiarisca le reali intenzioni sulla privatizzazione del Gruppo Fs”. E’ quanto chiede il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso sottolineando che “troppa confusione ed i tanti annunci sono motivo di grande preoccupazione” Secondo quanto sostiene il numero uno della Filt Cgil “l’azienda va bene, negli ultimi anni i risultati sono positivi e l’integrità del Gruppo è stato l’elemento fondamentale. Il processo di risanamento ha funzionato ed i lavoratori e il sindacato hanno fatto fino in fondo la loro parte, attraverso un intenso ed ininterrotto processo negoziale”.
“C’è - spiega Nasso - un problema di mancata corrispondenza tra le aspettative degli utenti del trasporto regionale ed il servizio offerto. Le ragioni sono dovute principalmente ai tagli operati da tutti gli ultimi governi su questo fondamentale servizio universale che, per essere erogato, ha bisogno del contributo pubblico perché senza risorse la promessa di miglioramento del servizio, basata sulla privatizzazione, non potrà mai essere realizzata. Per il dirigente sindacale della Filt “da quanto si può capire dagli annunci la privatizzazione non darà risorse al trasporto regionale, anzi finirà per limitare fortemente la capacità industriale di Trenitalia, limitandosi, come è del tutto evidente, a fare un incasso dalla vendita che, viste le condizioni e la fretta, potrebbe sostanzialmente consistere in una svendita”.
“Il Governo ed il Ministro - chiede infine Nasso - ci spieghino come da tutto ciò possa originare sviluppo, qualità dei servizi, mentre si privatizzano dei fondamentali asset che verrebbero consegnati al mercato”.