Madrina del varo è stata Rosaria Fausta Romano, direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare. Il contratto per la costruzione dell’unità era stato stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico italiano, RosRAO e Fincantieri nel novembre del 2013 in occasione dell’incontro bilaterale Italia-Russia, svoltosi a Trieste.
La commessa fa seguito all’accordo di collaborazione del 2003 siglato tra il Governo russo e quello italiano per lo smantellamento di sommergibili nucleari e la gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare, definito nel quadro del progetto Global Partnership, avviato in occasione della riunione del G8 nel 2002 in Canada.
“Itarus”, lungo poco più di 79 metri, largo quasi 29 con una portata lorda di 3000 tonnellate, costruito nel cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano con il supporto di quello di Palermo, sotto la supervisione del Russian Maritime Register of Shipping, sarà destinato al trasporto dei compartimenti di reattore di sottomarini nucleari dismessi dalla Marina Militare russa dall’area di stoccaggio di Sayda Bay al cantiere di Nerpa (e viceversa), antistanti alla penisola di Kola, nel mare di Barents.
L’unità si distingue per la massima immersione di 24,5 metri, raggiungibile durante le operazioni di immissione del carico in bacino, grazie a un impianto distribuito su 45 casse per un totale di 25.000 metri cubi di acqua di zavorra movimentata da 4 pompe della portata di 2000 metri cubi/ora. L’unità sarà dotata inoltre di spazi abitativi capaci di ospitare a bordo un equipaggio di sei persone.