E pertanto degno di una visita. Per la grandezza del paesaggio, dei sapori e dell’ambiente naturale, martoriato di recente dalle piogge. Un contesto nel quale il comparto agricolo e agroalimentare va ad occupare un ruolo fondamentale nel sistema produttivo della Valle Telesina. E’ qui che si produce il 40% dei vini regionali, è qui presente una filiera di prodotti a denominazione di origine di notevole pregio, risorsa basilare sia per qualità che per il ruolo assunto dagli operatori del territorio.
Ne è consapevole il Gal Titerno che persegue una strategia di sviluppo, come afferma il presidente Antonio Ciabrelli, rivolta ad “affiancare i protagonisti del territorio in una strategia di sviluppo che travalica l’orizzonte del campanile per traguardare l’antico comprensorio in una logica di città diffusa”. Il Gal è stato protagonista all’Expo di Milano con le proprie tipicità ed ha presentato tra l’altro tre itinerari per far conoscere il territorio: le vie dell’olio, delle abbazie e dei castelli, quelle dell’acqua e del vino.
“Tre percorsi che rappresentano un’occasione per toccare con mano la civiltà rurale, oltre che una forma di valorizzazione e promozione originale della provincia nel suo complesso. E che, pertanto, rappresentano lo stimolo, il pretesto per un soggiorno ed una vacanza ai ritmi di un tempo”,commenta Ciabrelli. Un’occasione per visitare quello che resta dell’antica Telesia, patria della Gens Pontia, nobile famiglia di cui fu discendente Erennio Ponzio, l’Abbazia benedettina del Santo Salvatore e l’Antiquarium. Ma anche un’occasione per degustare i prodotti caserecci rigorosamente di produzione locale, come ricorda Raffaella Tirelli dell’azienda agricola e turistica Oasiblu di Faicchio. Tre itinerari, dunque, per conoscere un ricco patrimonio ambientale, storico e culturale di un territorio che vuole solo essere scoperto. Eduardo Cagnazzi