L’obiettivo: progettare e realizzare una barca a vela da competizione per partecipare alla 1001VELACup. Così è nata Eva, una barca con scafo di 4 metri e mezzo costruita con materiali innovativi e naturali; oltre all’aspetto sportivo, la competizione richiede infatti il rispetto di regole rigide in merito ai materiali utilizzati, che devono essere per almeno il 70% del peso dell’imbarcazione di origine naturale.
Il team, coordinato dalla professoressa Giuliana Mattiazzo del Dipartimento di Meccanica, ha quindi voluto puntare proprio sulle competenze ingegneristiche nell’ambito dello studio di materiali innovativi: lo scafo è realizzato con un “sandwich” di balsa e fibra di lino, mentre per la coperta e la struttura interna è stato utilizzato il compensato okumè e la fibra di vetro. In entrambi i casi si è scelto di sperimentare una resina epossidica realizzata con materie prime provenienti da materiali riciclati e biomasse. L’imbarcazione è quindi stata realizzata tramite tecnologie e lavorazioni analoghe a quelle dei moderni cantieri, tra cui laminazione ed infusione sottovuoto di materiali compositi. Lo studio fluidodinamico e strutturale ha permesso agli studenti di apprendere l’utilizzo di un software di disegno e simulazione, mentre per la realizzazione del piano velico il team si è appoggiato alla veleria Ulman Sails di Trieste. Proprio il rapporto con aziende e imprese del settore permette ai ragazzi di confrontarsi quotidianamente con i rapporti con fornitori e sponsor, proprio come in un’impresa nascente.