I quasi 18 milioni di disoccupati e le molte persone a rischio di esclusione sociale sono un chiaro segnale che occorre fare di più per trasformare la zona euro in una costruzione realmente solida. Ora la Commissione europea attua misure concrete per passare dalla necessaria gestione della crisi degli ultimi anni a un'Unione più forte e più completa, che poggi su basi durature, eque e democraticamente legittime per il futuro e contribuisca a promuovere l'occupazione, la crescita e la prosperità per tutti i cittadini.
Questo è il messaggio veicolato dalla "relazione dei cinque presidenti", che sarà attuata in più fasi per completare l'UEM entro i prossimi dieci anni. Dopo la presentazione della "relazione dei cinque presidenti" elaborata dai presidenti della Commissione, del Vertice euro, dell'Eurogruppo, della Banca centrale europea e del Parlamento europeo, il 1° luglio 2015 la Commissione ha lanciato la Fase 1 ("approfondire facendo") del processo di completamento dell'UEM.
Oggi la Commissione propone misure concrete per dare inizio all'attuazione del piano ambizioso volto ad approfondire l'UEM. Il pacchetto di misure adottato dal collegio dei commissari comprende un approccio riveduto al semestre europeo che prevede, tra l'altro, il rafforzamento del dialogo democratico e l'ulteriore miglioramento della governance economica, ad esempio mediante la creazione di comitati nazionali per la competitività e di un Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche, e una rappresentanza più unificata della zona euro nelle istituzioni finanziarie internazionali, in particolare l'FMI.
Il pacchetto specifica inoltre le tappe verso il completamento dell'Unione bancaria, tra cui in particolare un sistema europeo di garanzia dei depositi e misure volte a ridurre ulteriormente il rischio nel sistema bancario.