Se n'è parlato il primo ottobre sera al Propeller Club di Trieste nell'ambito di una serata che ha evidenziato come la città stia riprendendo la consapevolezza che proprio il mare costituirà nel futuro la principale risorsa per crescere. L'Istituto tecnico superiore del Mare formerà una prima tranche di 20 allievi, dopo un lungo percorso per la sua costituzione che ha visto protagonisti i maggiori gruppi imprenditoriali sul territorio legati allo shipping, uniti a istituzioni ed enti pubblici.
“La scelta di Trieste è stata motivata dalla forte richiesta e dal fatto che ce ne sono pochi in Italia. Speriamo – ha detto la preside dell'Istituto Nautico di Trieste, Donatella Bigotti - di diventare un punto di riferimento per questo genere di percorso. Fra qualche mese partiranno i corsi per allievi di Coperta e di Macchina, poi contiamo di poter affiancare altri indirizzi”.
“Trieste per anni non è stata una città di mare, ma sul mare. Serve consapevolezza in questo senso – ha aggiunto Bruno Zvech, vicepreside dell'Istituto e una delle anime dell'Accademia - . Questa iniziativa evoca una capacità di avere una vision, peraltro in una città litigiosa dove sono stati messi assieme i soggetti più disparati”.
Presente al tavolo dei relatori anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, che ha evidenziato come L'Istituto Nautico “Tommaso di Savoia Duca di Genova” (nato come Accademia nel 1754) sia “... una scuola con una lunghissima storia e con momenti bui che rappresentano i momenti negativi della città, quando non è stata capace di legarsi alla sua risorsa: il mare”.Sugli aspetti legati al mondo del lavoro nella marineria ha attirato l'attenzione Mario Sommariva, segretario generale dell'Autorità Portuale di Trieste, sottolineando il boom di iscrizioni al “Nautico”, ma anche le notevoli difficoltà burocratiche che l'Authority ha dovuto affrontare per far parte della compagine che ha dato vita all'Accademia.
“Il mercato del lavoro marittimo è difficile anche perché particolarmente influenzato dall'internazionalizzazione – ha spiegato Sommariva – e l'Accademia è uno strumento fondamentale per l'accesso al lavoro. In questo mercato si vince solo con la qualità, che la marineria italiana e triestina in particolare ha sempre garantito”.Tra i membri della Fondazione anche la Camera di Commercio di Trieste, ieri rappresentata dal presidente, Antonio Paoletti.
“Genova in questi anni ha formato centinaia di professionisti del mare – ha detto Paoletti in riferimento all'analoga struttura ligure – ma già ora a Trieste tanti ragazzi arrivano da grazie alla nostra una lunga tradizione. I nostri ragazzi, inoltre, potranno evitare di andare fuori Trieste per studiare”.Il rapporto di Trieste col mare è stato tirato in ballo anche dalle parole di Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia:
“Nell'ultimo anno una serie di eventi sta cambiando meccanismo per il quale Trieste non aveva un grande collegamento con il mare, anche per questo mi auguro che altre imprese possano venire da noi, vicino al mare”.